La NFV è una tecnologia emergente ricca di risorse, che può rispondere agilmente alle esigenze di flessibilità, scalabilità e sostenibilità espresse dalle aziende.
Offre servizi di rete necessari per stare al passo con la trasformazione digitale e non perde di vista l’importanza della sicurezza.
Di cosa si tratta? Quali vantaggi può concretamente portare in azienda?
Facciamo un’analisi in questo articolo.
Indice dei contenuti
Cosa si intende per NFV?
La NFV (Network Function Virtualization) è la virtualizzazione delle funzioni di rete e serve per sostituire l’hardware in favore dell’astrazione e dell’installazione di macchine virtuali che operano sotto il controllo di un hypervisor.
Questo consente alle funzioni di rete di essere controllate dai software eseguiti su dei nodi di calcolo standardizzati, favorendo un veloce sviluppo di nuovi servizi grazie anche all’uso del Cloud.
I nuovi servizi di rete risultano così più dinamici, non c’è la necessità di installare nuovo hardware o di disporre di hardware proprietario e le aziende possono sensibilmente ridurre i costi.
Quali sono questi servizi? I principali sono router, firewall e strumenti di bilanciamento del carico, che vengono distribuiti on demand con scalabilità e agilità senza bisogno di risorse aggiuntive.
Quando si implementa una NFV ci sono degli standard su cui si basa l’architettura per garantire stabilità e operabilità. Le componenti sono:
- Funzioni di rete virtualizzate (VNF): sono le applicazioni software che offrono i servizi di rete come directory, configurazione IP e condivisione file.
- Infrastruttura di virtualizzazione delle funzioni di rete (NFVi): comprende tutti gli elementi che costituiscono l’infrastruttura, come rete, storage ed elaborazione. Servono per eseguire le applicazioni di rete e per supportare il software.
- Gestione, automazione e orchestrazione di rete (Management and Orchestration – MANO): è il framework necessario a gestire la NFV e utile per il provisioning delle nuove VNF.
Tutti i vantaggi della Network Function Virtualization
Perché virtualizzare i servizi di rete in azienda? Quali sono i vantaggi che questa tecnologia emergente può offrire?
Facendo un’analisi i benefici sono davvero numerosi, a partire dalla possibilità di ridurre gli hardware fisici e dedicati per eseguire funzioni di rete su hardware standard.
Inoltre più funzioni possono essere eseguite simultaneamente su un unico server, consentendo di recuperare spazio fisico e consolidando le risorse, risparmiando energia e diminuendo drasticamente i costi.
Ne deriva quindi una grande flessibilità capace di accelerare la distribuzione dei servizi e delle applicazioni, oltre a rendere la NFV una tecnologia elastica che sa come adattarsi al variare della domanda.
La Network Function Virtualization è anche ottima per testare il valore e l’efficacia di nuovi potenziali servizi mantenendo un basso livello di rischio e offre un altissimo grado di personalizzazione delle prestazioni senza bisogno di ulteriori investimenti del budget.
Le aziende possono contare su agilità e scalabilità e all’occorrenza è possibile usufruire di modelli Pay As You Go.
In aggiunta a tutti questi benefici, altri importanti vantaggi che emergono sono:
- Riduzione dei costi dell’hardware: i server sono accessibili a costi ridotti rispetto ai servizi di rete tradizionali.
- Applicazioni consolidate: una piattaforma uCPE può ospitare diverse VNF contemporaneamente, riducendo i consumi e il footprint della soluzione.
- Ambiente multivendor: una piattaforma uCPE può ospitare VNF di produttori differenti e funzionalità non necessariamente legate all’ambito del networking.
- Flessibilità: si possono modificare i componenti in base alla domanda e alle necessità.
- Soluzione future-proof: si può modificare il tipo di software ospitato sui server adattandolo alle proprie esigenze.
NFV vs SDN
Qual è la differenza tra Network Function Virtualization e Software Defined Networking (SDN)?
Il Software Defined Networking è un’architettura di rete con cui gestire i componenti hardware e software in maniera strutturata e centralizzata.
Sfrutta interfacce di programmazione delle applicazioni per comunicare con l’infrastruttura hardware e creare una rete virtuale su cui indirizzare il traffico.
In alternativa può appoggiarsi a una rete hardware tradizionale ma controllarla attraverso un software.
NFV e SDN sono entrambi tecnologie basate sulla virtualizzazione e l’astrazione di rete, ma sfruttano modalità differenti per separare le funzioni e astrarre le risorse.
Il Software Defined Networking, infatti, crea una rete amministrabile a livello centralizzato separando le funzioni di inoltro da quelle di controllo di rete.
La NFV, invece, estrae dall’hardware le funzioni di rete e fornisce l’infrastruttura necessaria per supportare l’SDN ed eseguirne il software.
La Network Function Virtualization si è inoltre diffusa più recentemente rispetto al Software Defined Networking e si è sviluppata per portare i benefici della seconda nel mondo della connettività WAN, delle telco e del carrier.
In particolare si può dire che la NFV ha ereditato dall’SDN l’approccio software-defined reso possibile dalla virtualizzazione.
Le due tecnologie possono essere usate insieme su hardware standard per creare un’architettura di rete programmabile, più flessibile e che sappia sfruttare le risorse con più efficienza.
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