Per un’azienda che vuole avviare dei sistemi iperconvergenti è fondamentale affrontare il tema della sicurezza e dell’implementazione. Stiamo parlando di un settore altamente performante, che può portare grandi vantaggi a chi decide di utilizzare queste risorse. Ma ogni passaggio deve essere ottimizzato.
Abbiamo già affrontato la definizione di questo tema in un articolo, ma è giusto riprendere una spiegazione: l’iperconvergenza è un’infrastruttura IT basata su un software che virtualizza tutte le risorse hardware. Come quelle di storage, networking ed elaborazione. Semplifichiamo ancora: si tratta di un metodo per concentrare l’architettura IT in un’applicazione software. Questo è un vantaggio in termini di gestione e investimenti.
La domanda: come ottimizzare questa infrastruttura informatica? E quali sono le linee da seguire per assicurarsi che tutto risponda alle principali regole di controllo. Siamo qui per questo: ecco come gestire implementazione e sicurezza dei sistemi iperconvergenti.
Indice dei contenuti
Perché avere un’architettura resiliente e una migrazione fluida?
Per implementare l’infrastruttura dei sistemi iperconvergenti, dopo aver definito la tipologia che ci interessa, dobbiamo sviluppare un’architettura adeguata agli scopi.
I sistemi iperconvergenti hanno diversi vantaggi. In primo luogo consentono di ridurre i costi di acquisto e manutenzione. Inoltre permettono di ottenere una scalabilità importante in termini di risorse. Questo significa che puoi iniziare in piccolo ma crescere come e quando preferisci. Con un occhio di riguardo nei confronti di un design essenziale e una manutenzione semplificata Tutto questo ti permette di ottenere un’architettura resiliente, adatta a ogni sfida. Puoi gestire le risorse come preferisci e regolare l’impegno.
Come puoi ben immaginare, tutto questo si distanzia profondamente dalle infrastrutture tradizionali in cui ogni elemento applicativo si trova su server differenti. Già è stato fatto un passo avanti con le soluzioni convergenti in cui gli array SSD si trovano in un’unica piattaforma di storage. Ma la migrazione ai sistemi iperconvergenti fa la differenza.
Quali sono le principali piattaforme iperconvergenti?
Per ottenere questi benefit bisogna, in primo luogo, scegliere le soluzioni adeguate. Una delle opzioni comuni è quella che conosciamo con il nome di iperconvergenza appliance-based, quella più semplice e facile da gestire anche dalle aziende meno esigenti.
In sintesi, se vuoi implementare delle piattaforme iperconvergenti puoi iniziare da questa soluzione. Per poi pensare di lavorare sull’iperconvergenza disaggregata che offre un vantaggio: più personalizzazione. Quindi è la soluzione perfetta per attività che hanno bisogno di ulteriore personalizzazione e flessibilità.
Queste sono le due grandi famiglie di iperconvergenza che differiscono per scalabilità e personalizzazione. Si parla inoltre di categorie per specifiche come l’iperconvergenza per creare un cloud aziendale privato o quella per applicazioni come, ad esempio, ERP o CRM. O più in generale per la gestione dei big data.
Esistono diverse soluzioni e tecnologie iperconvergenti sul mercato, come Nutanix, SangFor, Syneto, HPE Simplivity.
Come migliorare la sicurezza dei sistemi iperconvergenti
Andiamo al sodo: quali sono le grandi sfide da gestire nel momento in cui decidiamo di implementare sistemi iperconvergenti dal punto di vista aziendale? Di sicuro è importante prendere in considerazione il fatto che ci troviamo di fronte a sfide importanti dal punto di vista del controllo e della protezione dei dati. Per questo, se parliamo di implementazione e sicurezza dei sistemi iperconvergenti, dobbiamo operare su:
- Data Protection – Strategie e tecniche per proteggere dati interni.
- Backup – Una copia di dati, file, cartelle da usare in fase di recupero.
- Disaster Recovery – Capacità di ripristinare sistemi, dati e infrastrutture.
Come sottolineato in questo articolo dedicato alla protezione dei dati nei sistemi iperconvergenti, il lavoro di backup deve essere implementato su vari livelli così da poter ripristinare in modo granulare elementi differenti – blocchi di file, e-mail, singoli dischi virtuali – fino ad arrivare a ripristini di virtual machine complete. Tutto questo è fondamentale di fronte a possibili errori umani o situazioni dannose.
A livello di disaster recovery abbiamo degli standard da rispettare come quello della replica sincronica che consente di ripristinare dati con maggiore flessibilità a livello di cluster, rack o data center. Il tutto deve avvenire in modo da ottimizzare l’RTO – Recovery Time Objective, i tempi di ripristino – e migliorare l’RPO. Ovvero Recovery Point Objective, percentuale di dati che l’azienda può perdere dopo un evento.
Una menzione particolare la dedichiamo al lavoro di data protection che, soprattutto dopo l’avvento del GDPR – Regolamento 2016/679, veste un ruolo di primo piano rispetto alla protezione dei dati delle persone e delle aziende da minacce esterne ed errori interni. Per approfondire l’argomento puoi dare uno sguardo al nostro servizio di GDPR e gestione dei dati per aziende.
Ottimizzazione delle risorse e monitoraggio proattivo
Avere un DRP – Disaster Recovery Plan per recuperare dati in caso di disastri naturali, attacchi o errori umani – e un piano per la gestione della sicurezza dei dati allineato alle regole del GDPR è importante.
Ma prima bisogna ricordare che non si lavora solo sulla soluzione del problema nel momento in cui si presenta un danno dagli esiti imprevedibili. Anzi, è proprio questo il punto da scongiurare. In quest’ottica di ottimizzazione delle risorse e monitoraggio proattivo, l’implementazione dei sistemi iperconvergenti ci aiuta perché queste sono delle soluzioni, di base, più sicure e facili da gestire.
Prendiamo come esempio la protezione dei dati: con l’infrastruttura iperconvergente, lo stack tecnologico include gli strumenti per gestire, da un unico punto e via software, tutte le componenti.
Il discorso si amplia agli aspetti relativi alla sicurezza dei sistemi iperconvergenti: i responsabili IT possono gestire con semplicità e approccio proattivo tutti i passaggi necessari per garantire sicurezza ai dati e alle applicazioni. Il miglior modo per risolvere i problemi? Evitare che accadano e questa è la grande capacità dei l’HCI – HyperConverged Infrastructure – che puoi trovare anche nei servizi di IT Impresa.
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