Il criminale più comune al giorno d’oggi vive e agisce nello spazio digitale. Non sono più solo i criminali fisici a spaventare le persone: il cyber criminale, infatti, rappresenta una minaccia ben più pericolosa, soprattutto per le aziende.
Il mondo ha assistito a un aumento esponenziale della percentuale di attacchi informatici sferrati contro utenti e organizzazioni. L’incremento delle tecnologie e della connettività globale ha favorito il miglioramento delle tecniche e degli strumenti utilizzati dai criminali informatici, che conducono attacchi sempre più sofisticati.
Vivere in un mondo digitale significa accedere a numerosi servizi e comodità. Ma significa, parallelamente, essere costantemente esposti a rischi informatici, non a caso il NIS2 (Network and Information Security Directive 2) vuole raggiungere un livello di cybersicurezza elevato per tutti gli stati membri dell’Unione Europea. Cos’è esattamente il cyber crime e come è possibile difendersi? Scopriamo di più in questo approfondimento.
Indice dei contenuti
Cos’è il Cyber crime
Con il termine cyber crime si intende qualsiasi tipo di attacchi informatici compiuti attraverso l’utilizzo della rete. Il concetto di cyber crime coinvolge, quindi, tutti quei reati che sfruttano tecnologie digitali e sistemi informatici per provocare danni a privati, aziende ed enti.
L’attaccante può essere un semplice hacker, oppure un’organizzazione criminale ben strutturata. Spesso, le violazioni vengono progettate ed eseguite anche e direttamente dall’interno di un’organizzazione, con lo scopo di sabotare la rete aziendale. Il dipendente può agire volontariamente in incognito, o involontariamente commettendo un errore e consentendo a un hacker di invadere la rete.
Il cyber crime è una minaccia seria e pericolosa da non sottovalutare, che ha già danneggiato, anche gravemente, milioni di persone nel mondo.
I crimini informatici più diffusi
I crimini informatici più diffusi in tutto il mondo vengono perpetrati mediante l’utilizzo di particolari strumenti, tra cui:
- malware. Questi software danneggiano il sistema informatico e vengono usati per avere accesso ai dispositivi in modo illegale e silente. La vittima, spesso, non si rende conto di essere sotto attacco. Il cyber criminale entra nella rete, raccoglie informazioni, cripta i dati e provoca danni e malfunzionamenti che possono interessare tutto il sistema e i dispositivi a esso connessi;
- phishing-attack. Questa frode informatica ha come obiettivo quello di rubare i dati sensibili degli utenti. Il cyber criminale invia una e-mail, appositamente strutturata in modo da sembrare credibile, ingannando l’utente e spingendolo a fornire informazioni riservate. Questo tipo di attacco fa leva sulla fiducia e sull’ingenuità delle persone, sfruttando le tecniche di social engineering;
- spamming. Questo attacco prevede l’invio massiccio e indiscriminato di messaggi di posta elettronica senza il consenso del destinatario. Solitamente si tratta di e-mail di pubblicità, di truffa o inviti a iscrizioni a servizi;
- ransomware. Questo particolare tipo di malware è in grado di limitare o impedire del tutto l’accesso ai sistemi infettati. L’utente si ritrova a non avere più accesso ai suoi stessi dispositivi. Il cyber criminale, in cambio dello sblocco della rete, chiede una somma di denaro come riscatto. In genere le cifre non sono alte, in modo che l’utente sia incentivato a cedere al riscatto garantendo al criminale maggiori possibilità di guadagno;
- attacchi DDoS. Questo tipo di attacco mira a rendere inutilizzabile un servizio online. La banda dei server viene sovraccaricata da un’enorme mole di traffico, proveniente da numerose origini, fino al suo collasso. Quando la rete collassa, il criminale può accedere al sistema;
- botnet. Trattasi di reti di computer infette, controllate dagli hacker da remoto. I criminali utilizzano queste reti per attaccare altri dispositivi o per inviare spam;
- exploit kit. Per sferrare l’attacco exploit, il cyber criminale deve trovare la vulnerabilità nel sistema (come un bug nel codice di un software) per riuscire a ottenere il pieno controllo del computer;
- PUP. Si tratta di programmi potenzialmente non desiderati che rientrano nella categoria dei malware. Installano software non richiesti come app pre-scaricate e motori di ricerca. Il programma, in genere, contiene adware o spyware.
Le principali tipologie di Cyber crime
I reati che possono essere commessi attraverso la rete sono numerosissimi: dal furto dei dati alla diffusione di virus, dal cyber terrorismo allo spam. Il cyber crime ha saputo espandersi, evolversi e svilupparsi, adattandosi alle innovazioni digitali.
Tre le principali tipologie di cyber crime: legato alla proprietà, individuale o contro lo stato. Queste tre macro categorie di cyber crime, a loro volta, possono essere suddivise in quattro ulteriori sottoinsiemi che definiscono la complessità degli attacchi informatici. Scopriamo queste sette categorie nel dettaglio.
Cyber crime legato alla proprietà
Questa tipologia di cyber crime riflette, in modo particolarmente similare, i crimini che avvengono nel mondo fisico. L’eccezione è che questi crimini si verificano nell’universo digitale, mediante l’utilizzo di Internet e di strumenti sofisticati. I criminali informatici, in questo caso, hanno come obiettivo quello di trafugare dati sensibili e personali per poter accedere al conto corrente della vittima, per orchestrare sofisticate truffe (soprattutto mediante attacchi phishing) oppure per effettuare acquisti online. Il cyber crime legato alla proprietà colpisce prettamente il patrimonio dell’utente.
Cyber crime legato alla sfera individuale
In questo caso, gli attacchi informatici vengono condotti contro singoli individui e consistono nella diffusione di informazioni illegali o ingannevoli (distribuzione di materiale pornografico, stalking informatico, traffico illegale di dati o documenti sensibili). L’attacco viene perpetrato nei confronti di vittime singole, minacciando la loro sicurezza cibernetica e personale.
Cyber crime contro lo Stato
Una tipologia di cyber crime non molto comune, ma dalle potenzialità dannose senza paragoni: un attacco di cyber crime contro lo Stato viene considerato un vero e proprio attacco di cyber terrorismo. In questo caso i criminali riescono ad accedere illegalmente ai siti web di istituzioni governative e della Pubblica Amministrazione, di enti statali e delle forze dell’ordine. Rubano, quindi, le informazioni sensibili o compromettono il funzionamento dell’infrastruttura informatica.
Questo genere di attacco informatico rappresenta una seria minaccia per la sicurezza cibernetica dello Stato colpito, poiché le informazioni trafugate possono essere impiegate in modo malevolo, oppure vendute a paesi nemici.
Violazione dei dati e delle comunicazioni
Come anticipato, le tre macro categorie che identificano le tipologie di cyber crime si suddividono in ulteriori 4 sotto-categorie. La prima, nella fattispecie, riguarda la violazione dei dati e delle comunicazioni informatiche. In questo caso, gli attaccanti agiscono contro la privacy digitale dell’utente, prendendo di mira sistemi e reti con l’intento di accedere a informazioni sensibili (dati personali, aziendali o finanziari). Questo genere di attacco rappresenta una seria minaccia contro la confidenzialità e la privacy delle comunicazioni online.
Falsificazione
In questa seconda sotto-categoria rientrano quegli attacchi tesi a ingannare gli utenti, mediante la manipolazione o falsificazione di dati e informazioni. Il criminale crea, generalmente, documenti falsi, effettua modifiche non autorizzate a registrazioni digitali, o diffonde informazioni fuorvianti.
Frodi informatiche
Trattasi di attacchi che coinvolgono diversi strumenti digitali per ingannare e manipolare le persone, con l’obiettivo di eseguire frodi di diversa natura. Molto spesso i criminali conducono attacchi phishing per raggiungere il loro intento: ingannare le persone e ottenere informazioni sensibili oppure un riscatto economico. Gli schemi e le tattiche usate dai criminali informatici risultano difficilmente individuabili, poiché sempre più sofisticate.
Compromissione di dati e sistemi informatici
Una vera e propria minaccia all’integrità digitale: la compromissione di sistemi e dati rappresenta un rischio incredibilmente dannoso sia per i dati che per l’intera rete. In questo caso, i criminal hacker tentano di danneggiare dati e sistemi, con l’obiettivo di creare sfiducia nei confronti delle informazioni digitali, compromettendone l’integrità.
Cyber crime: esempi
Negli ultimi anni abbiamo assistito a un incremento esponenziale dei reati informatici. Dal 2012 al 2021 si stima che il numero delle truffe e delle frodi contro gli utenti sia salito del 155%. Nell’arco del 2022, inoltre, i cyber attacchi sono addirittura raddoppiati.
Ma quali sono gli attacchi più comuni, diffusi e pericolosi? Ecco alcuni esempi:
- frodi informatiche, comunemente perpetrate mediante attacchi phishing;
- danneggiamento di dati, programmi informatici e informazioni. Spesso, tali attacchi vengono condotti mediante l’impiego di ransomware. I dati vengono crittografati dal malware e viene chiesto all’utente un riscatto in cambio della possibilità di ripristinare il sistema sotto attacco;
- manipolazione di sistemi informatici e telematici. In questo caso, i criminali effettuano un attacco malware avanzato, modificando il codice di un programma/sistema;
- accesso abusivo a sistemi informatici o telematici mediante diverse tecniche di hacking;
- distribuzione di materiale pedopornografico, soprattutto nel dark web;
- diffamazione mediante strumenti informatici;
- cyber stalking. In questo caso, il criminale perseguita online la sua vittima;
- revenge porn e diffusione di contenuti sessuali privati senza consenso;
- furti di identità. Il criminale si impossessa delle informazioni personali della vittima e le utilizza con finalità fraudolente;
- social engineering. Questa particolare branca del cyber crime coinvolge tecniche sofisticate, tese a ingannare l’utente mediante manipolazione psicologica. Il fine è quello di ottenere informazioni confidenziali, sensibili o private;
- diffusione di contenuti vietati o illegali, oppure di materiali quali armi e droghe;
- cyber bullismo, intimidazione, minacce e molestie online;
- dialer. Il criminale utilizza un programma in grado di effettuare chiamate automatiche e in modo massivo, con scopri fraudolenti;
- cyber terrorismo. Un esempio di cyber crime particolarmente complesso, poiché in tal caso l’attacco mira a danneggiare infrastrutture critiche, a minare la fiducia delle persone nello Stato o a provocare una condizione di terrore diffuso;
- truffe online e frodi di diversa natura.
Come ci si può difendere?
Il primo, indispensabile passo per potersi difendere dal cyber crime è informarsi riguardo le modalità con cui gli attacchi più comuni vengono sferrati. Conoscere i rischi legati alla rete è fondamentale per riconoscere eventuali pericoli e neutralizzarli.
Inoltre, è ugualmente importante aggiornare regolarmente i sistemi operativi e i software utilizzati, in modo da poter impiegare le patch di sicurezza più aggiornate ed efficaci. È bene installare un antivirus e mantenerlo costantemente aggiornato, in modo da individuare prontamente le minacce e rimuoverle prima che possano provocare danni.
Un altro consiglio utile riguarda le password: è importante scegliere password complesse e difficilmente intuibili. Inoltre, le best practice per evitare di essere vittima di un attacco di cyber crime sono:
- prestare attenzione agli allegati e ai file presenti nelle mail, a prescindere dal mittente. A volte, infatti, i mittenti apparentemente sicuri possono celare un hacker malintenzionato;
- prestare attenzione ai link prima di aprirli, in quanto bisogna navigare solo su siti web attendibili;
- mantenere sotto controllo il proprio estratto bancario, per individuare eventuali movimenti anomali e per poterli segnalare in modo tempestivo.
Cyber crime, la situazione in Italia
I reati informatici sono fenomeni comuni in tutti i paesi del mondo, senza alcuna eccezione. I dati riguardo il cyber crime sono allarmanti secondo il rapporto Clusit 2023: l’Italia risulta essere sempre più nel mirino dei cyber criminali, soprattutto nell’ambito di attacchi ransomware, zero day e phishing.
Nel primo semestre del 2023, infatti, gli attacchi condotti e andati a segno in Italia sono aumentati del 40% rispetto al 2022 (a fronte di un aumento a livello globale pari all’11%). Gli attacchi perpetrati contro vittime italiane rappresentano il 9,6% degli attacchi globali, rispetto al 7,6% riscontrato nel 2022.
Questi dati contribuiscono ad aumentare la preoccupazione in merito alla diffusione del crimine informatico in Italia. Pur investendo tempo, budget e risorse in sistemi di sicurezza e piani di difesa completi a tutela degli interessi aziendali, le imprese, senza il contributo di uno staff specializzato, riscontrano serie difficoltà nell’individuazione e neutralizzazione delle possibili minacce.
In Italia il mercato della cyber security vive un periodo di grande crescita, con un aumento medio annuo pari all’11-12%. Il valore economico complessivo stimato per il 2025 si aggira intorno ai 2,5 miliardi di euro.
Le aziende italiane, per difendersi dai reati informatici, si affidano principalmente ai Responsabili della sicurezza informatica, o CISO (Chief Information Security Officer), ma sono in grande crescita anche figure come i Cyber Security Analyst, gli Ethical Hacker, i Security Engineer e i Security Developer.
Cosa rischia un Cyber criminale?
La legge 547/93 è stata la prima normativa a stabilire le linee guida utili in materia di reati informatici. La legge 18 marzo 2008 n48, poi, ha contribuito a ratificare tale normativa, attuando in Italia le disposizioni previste dalla Convenzione del Consiglio d’Europa riguardo il tema della criminalità informatica.
Questa convenzione, firmata a Budapest il 23 novembre 2001, ha stabilito le basi di un accordo internazionale in merito alle norme che definiscono le sanzioni applicabili per i reati informatici. La Convenzione sulla Criminalità Informatica rappresenta una guida per tutti i paesi per l’elaborazione di una normativa completa contro il cyber crime.
In generale, quando il criminale viene identificato, può incorrere:
- in una sanzione penale;
- nell’arresto e incriminazione sulla base del reato commesso;
- nell’estradizione, in caso si trovi in un altro paese;
- in sanzioni economiche e in una perdita finanziaria;
- nel blocco o nella confisca delle risorse finanziarie;
- in un serio danneggiamento della propria reputazione personale e professionale;
- in azioni congiunte da parte di più paesi, quando le sue attività criminali coinvolgono più giurisdizioni.
- reati informatici, commessi mediante Internet o altre reti.
La Convenzione determina quali sanzioni dovranno essere attivare per condannare penalmente i cybercriminali. Ad esempio, sono previste specifiche sanzioni per il reato di falsificazione informatica e di danneggiamento di sistemi informatici o telematici.
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